Parole di Saggezza

Vivete appieno ogni singolo giorno, e appieno vivrete la vostra intera vita.

da "Cultivating the Buddhist Heart" di Nichiko Niwano

venerdì 1 gennaio 2010

A mani giunte

Guida del Presidente della Rissho Kosei-kai
Nichiko Niwano


L'Atteggiamento per Seguire il Dharma

Auguri di buon anno!
Quando ci auguriamo l'un l'altro di avere un felice anno nuovo con i cuori pieni di speranza e gratitudine cerchiamo anche di essere sorridenti, gioiosi e diligenti.
Ogni volta che si entra nel nuovo anno, seguendo l'esempio del fondatore scrivo la mia prima opera calligrafica -kanji- dell'anno. Scelgo due temi e il risultato viene montato su due pergamene e appeso alla parete. Uno dei temi degli ultimi anni è il gassho, che significa giungere le mani in preghiera. L'atto di giungere le mani in questo modo è indissolubilmente connesso con la fede, e dal momento che noi buddhisti seguiamo il principio di onorare la natura-di-buddha nel prossimo, lo spirito di giungere le mani è tanto importante per i praticanti laici quanto per i monaci e le monache.
Giungere le mani in preghiera non è tuttavia un atto che si è originato in seno al Buddhismo.
E' stato scritto, a proposito dell'atto di giungere le mani che "noi abbiamo, sin dall'antichità, unito le mani per rendere omaggio agli dei e ai buddha, e quando facciamo questo ci mettiamo in comunione spirituale con essi". In effetti, una statuetta d'argilla raffigurante una persona seduta a mani giunte con gli occhi levati verso il cielo è stata ritrovata in un sito archeologico, in Giappone, ed è stata fatta risalire all'era Jomon (un periodo che va dal 14.000 a.C. fino al 400 a.C.). E' quindi evidente che giungere le mani è una forma di preghiera estremamente antica.
In Europa si dice che giungere le mani sia un modo per comunicare con Dio. In ogni parte del mondo, l'aspirazione a seguire l'Assoluto, o la Verità e il Dharma -se vogliamo usare altre parole, porta spontaneamente le persone a giungere le mani.
D'altro canto, possiamo dire che quando una persona giunge le mani diventa davvero sincera e torna alla sua umiltà di fondo.
Giungere le mani, calmare la mente portando la mano destra e quella sinistra al centro del corpo e chiudere gli occhi per guardarsi dentro crea un senso di equilibrio in tutti gli organi del corpo. Questa può quindi essere considerata la posizione fondamentale che sviluppa la nostra salute fisica e mentale.


Giungere le Mani Davanti agli Altri
Ogni volta che il fondatore incontrava altre persone, giungeva le mani al loro cospetto. Noi membri della Rissho Kosei-kai, buoni amici nel Dharma, facciamo solitamente lo stesso quando ci salutiamo l'un l'altro. Non c'è bisogno di considerare l'importanza di giungere le mani in questo modo, ma dovremmo chiederci se, nel corso della nostra vita di tutti i giorni,  giungiamo le mani quando incontriamo chi ci sta vicino, i nostri amici, o la nostra famiglia.
Alcuni pregano davanti alle immagini del Buddha, ma non lo fanno davanti alle persone. E alcuni sono certo che direbbero che non si sognerebbero neppure di giungere le mani davanti ai membri della propria famiglia.





Shakyamuni non nutrì mai alcun favoritismo verso i membri della sua famiglia. Lui accettava come discepoli quei parenti che volevano sinceramente diventare suoi seguaci, e rispettava tutti i membri della sua famiglia in egual modo.
I bambini non sono una proprietà personale dei genitori, e quindi è importante che tutti i membri della famiglia giungano le mani l'uno al cospetto dell'altro: è un primo passo verso il rispetto e l'apprezzamento della loro personalità individuale.
Il Bodhisattva Senza Disprezzo (Fukyo) del quale si legge nel Sutra del Loto, giungeva rispettosamente le mani al cospetto di chiunque incontrasse, accogliendo tutti con le parole "Voi diverrete certo dei buddha". Questa pratica di fondamentale rispetto simboleggia la sostanza dell'illuminazione conseguita dal Buddha -la realizzazione del valore intrinseco di tutte le cose.
Noi non siamo di certo gli unici ad essere degni di rispetto. Naturalmente lo sono i membri delle nostre famiglie, ma anche tutte le persone del mondo, perché tutti abbiamo il preziosissimo dono della vita. In altre parole, il principio fondamentale che permea tutti gli esseri viventi deve essere il mutuo rispetto. Giungere le mani in segno di riverenza è una pratica puramente umana, un modo per manifestare il proprio profondo rispetto l'uno per l'altro.
Un mondo nel quale tutti giungono le proprie mani l'uno davanti all'altro sarebbe un mondo privo di conflitti. Giungere le mani è il più semplice, il più immediato dei comportamenti religiosi e ci aiuta a realizzare pace e armonia. Naturalmente non dobbiamo concentrarci sulla forma esteriore del giungere le mani. Quello che importa veramente è impegnarci nel voler offrire rispetto alle persone, con la sincera volontà di seguire il Dharma e con spirito di vera riverenza giungere le mani davanti agli dei e ai buddha.
Il significato che si cela dietro il gassho, l'atto di giungere le mani, è così semplice che potrebbe crescere e trasformarsi in un movimento religioso che riflette l'essenza fondamentale del Buddhismo.
Non c'è parte del mondo dove le persone non stiano pregando per la pace. Ognuno di noi, uno per uno, tutti assieme dovremmo comprendere quanto profondo sia il significato di giungere le mani come parte intrinseca della nostra pratica quotidiana.


Da "Kosei", Gennaio 2010, tradotto in inglese da Kosei Publishing Co.
Pubblicato su Shan-Zai e tradotto in italiano da Nicola Tini

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